Richiedere un certificato stando seduti nel proprio studio, prenotare un esame universitario la notte dell’ultimo giorno utile, acquistare un paio di introvabili scarpe super trendy o vendere in rapidità oggetti di cui vogliamo disfarci e controllare con un click la vita scolastica dei figli adolescenti, appariva solo fino a qualche tempo fa quasi un sogno.
Immaginare un mondo digitale in cui le relazioni scorrono veloci su fili invisibili e i quotidiani piccoli o grandi adempimenti sono sempre più facili ha così entusiasmato ognuno di noi da far sottovalutare i rischi e le violazioni cui questa nuova apertura dava origine, sicchè, non appena il sogno ha preso forma invadendo e plasmando il reale, un brusco risveglio ha obbligato singoli e Istituzioni ad osservare criticamente questa realtà che cambia e ci cambia.
E’ relativa al 2016 la Relazione dell’authority per la protezione dei dati personali che rileva un incremento sensibile, del 38%, in Italia, delle violazioni amministrative contestate nell’ambito della protezione dei dati personali. Una parte consistente delle 2.339 violazioni riguarda la mancata comunicazione ai diretti interessati del furto di dati (data breach) da parte dei gestori di telefonia e di comunicazione elettronica. Si tratta di 1.817 casi.
Oltre a questo dato, va ricordato che nel 2016, il Garante si è espresso anche su oltre 4mila tra quesiti, reclami e segnalazioni, che toccano tantissimi aspetti della vita quotidiana: dalla videosorveglianza al tema del marketing telefonico, dal lavoro alla sanità e relativi servizi di assistenza sociale.
In particolare, il tema del marketing indesiderato domina i pensieri degli italiani e anche il lavoro dell’Autorità. Come si legge infatti dalla relazione: “migliaia sono state le segnalazioni pervenute in materia di marketing indesiderato, nella stragrande maggioranza riferite al telemarketing, […] dal punto di vista (anche solo) quantitativo si tratta dell’area che va a comporre il “carico” assolutamente prevalente dell’Autorità, con una tendenza che, in particolare con riguardo a taluni operatori, non sembra dare segnali tangibili di flessione”.
Le segnalazioni sono pervenute anche dagli abbonati iscritti nel Registro pubblico delle opposizioni (Rpo) e da chi possiede un numero residenziale che non è su un elenco pubblico. Per cercare di stanare il fenomeno, il Garante ha dovuto mettere mano a un impiego di risorse che viene definito straordinario, ammettendo anche che c’è stata una penalizzazione di altri ambiti.
Il 2016, in generale, è apparso come un anno ricco di sfide a fronte anche di situazioni in evoluzione. Temi come cyber sicurezza, cyberbullismo, lotta al terrorismo e sorveglianza di massa, sono ormai avvertiti come prioritari dall’opinione pubblica ed è anche dalla gestione di essi che passa la credibilità di un paese. Non meno secondario, i compiti assegnati dal Garante ai colossi del web: secondo l’Authority nel 2016 Google ha reso conforme il trattamento dei dati degli utenti alla normativa italiana mentre a Facebook si chiede di fare di più contro i profili falsi e di trasparenza.
Solo nel 2016 ci sono state segnalazioni per la violazione dei dati personali da parte di 15 soggetti pubblici e 43 soggetti privati, fra cui fornitori di servizi di comunicazione elettronica e, se è vero che le violazioni costano, è ancor più vero ed urgente che le aziende facciano investimenti adeguati per tutelare il patrimonio informativo.
Strumenti nuovi, come Spid, con cui i cittadini si misurano in un avvicendarsi di cambiamenti sempre più rapidi e complessi da controllare, hanno richiesto un upgrade del livello di sicurezza da parte del Garante, ai fini anche di garantire sicurezza a chi li usa.
Molti temi caldi, come il fisco, i dati sanitari, le banche dati della pa come pure la carta elettronica degli studenti e dei docenti, hanno obbligato governo e parlamento ad interfacciarsi con il Garante attraverso una ventina di pareri su questi argomenti.
E se il lavoro incessante del Garante cerca di assicurare e rassicurare cittadini ed enti nell’approccio ad un futuro immateriale sempre più presente e reale, limitando i rischi e punendo le violazioni, tocca a ciascuno di noi adeguarsi ed applicare tutte le regole necessarie per godersi la meravigliosa sorpresa del sogno senza che diventi in alcun caso un incubo.
Articolo tratto da Wired data 6 Giugno 2017 link diretto